
Si parla spesso di isola verde per quanto riguarda la Sardegna.
La mappa di eletricitymaps, organizzazione che si occupa di osservare e studiare la transizione energetica nel mondo, mostra in modo evidente che la situazione, almeno per quanto concerne la produzione di energia, è tutt’altro che verde.
Infatti, con una media nell’ultimo anno di 542g di carbonio emesso giornalmente sul totale dell’ energia prodotta, la Sardegna si conquista il primo posto in Italia di questa non proprio positiva classifica.
Questo dato, per lo più, è influenzato dalle 2 centrali a carbone attive, tra le 6 ad oggi in Italia. La centrale Grazia Deledda di Portovesme e l’impianto di Fiume Santo a Porto Torres.
Come si può vedere dalle immagini, la produzione di energia dal carbone ha un’incidenza molto significativa in percentuale sulle emissioni totali.
Inoltre, la produzione e l’accumulo di energia prodotta dalle rinnovabili non è ancora efficientata.
L’Efficienza energetica si esprime come rapporto tra quanto ottenuto in termini di prodotti e servizi e l'energia impiegata allo scopo. Servizi energetici possono includere usi finali nel settore civile (illuminazione, refrigerazione, riscaldamento), processi industriali e trasporti.
A differenza del risparmio energetico, che implica qualche riduzione del livello dei servizi, l’efficienza energetica fornisce risparmio di energia senza riduzione dei servizi.
Di tutta l'energia elettrica consumata all'interno del territorio regionale, il 40% è attribuibile al settore industriale, seguito dal terziario con il 29% ,compresi anche i consumi per i trasporti, mentre il settore domestico consuma il 28% del totale.
Un altro fattore è che la Sardegna produce più del fabbisogno dell’isola. La restante parte viene venduta alla Corsica e al Centro-Sud Italia Solo 61% di quella prodotta viene consumato in Sardegna, il 24% circa viene altre regioni e il 6,6% viene disperso dalle perdite di rete.