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Stadio Gigi Riva: il 2024 sarà l'anno buono?

2024-04-20 10:51

Daniele Pisano

Politica, Sport, Cagliari calcio, stadio, Gigi Riva, politica, Sant'elia,

Stadio Gigi Riva: il 2024 sarà l'anno buono?

Cerchiamo di fare chiarezza su quello che tutti i tifosi del Cagliari si stanno chiedendo da qualche mese: sarà il 2024 l’anno buono per il nuovo stadio?

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Cerchiamo di fare chiarezza su quello che tutti i tifosi del Cagliari si stanno chiedendo da qualche mese: è il 2024 l’anno buono per lo stadio nuovo? La risposta è sia un sì che un no. Qualcosina inizia a smuoversi, ma andiamo con ordine. Tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024 si è sbloccato qualcosa, proprio in prossimità delle elezioni regionali. Pare che entro il 2024, finalmente, verrà indetta la gara d’appalto internazionale per la demolizione del vecchio Stadio Sant’Elia. Il destino del nuovo stadio, intitolato al nostro Gigi Riva, si intreccia inevitabilmente col passato. Il vecchio si fa da parte per lasciare spazio al nuovo. Quella del Sant’Elia è stata una vera è propria vecchiaia anticipata, un’agonia. Quasi sette anni dopo la sua chiusura, ormai un rudere, il Sant’Elia svetta ancora sul lungomare di Cagliari, intrappolato nel suo fine vita da burocrazia e politica. 

L'antefatto

Il primo giugno 2017, si sono spente le luci su uno stadio ormai ormai fatiscente, a soli 47 anni dalla sua apertura. Ma il Sant’Elia non ha iniziato a cadere a pezzi nel 2017, i primi segni di cedimento c’erano stati già negli anni 90, a trent’anni dall’apertura dell’impianto. Un importante opera di ristrutturazione diede parziale nuovo vigore alla struttura in occasione dei mondiali di Italia ‘90. Solo dodici anni dopo, nuovi problemi costringono il Cagliari Calcio a costruire delle strutture in acciaio intorno al campo da gioco, con solo una tribuna (quella centrale) della struttura originale rimasta in funzione. Dal 2002 le tribune in acciaio, inizialmente provvisorie, furono il volto del Sant’Elia fino alla sua chiusura. Seppur con un breve intermezzo, in cui, le stesse tribune, furono montate nello stadio Is Arenas dove il Cagliari disputò le gare casalinghe del 2012. Ciò a causa di ennesimi problemi di agibilità del Sant’Elia. .

Vicenda Is Arenas 

 

Massimo Cellino, attuale presidente del Brescia Calcio, all'epoca patron del Cagliari, venne arrestato nel 2013 su ordine della Procura di Cagliari a causa di presunti illeciti nella realizzazione del nuovo stadio per i rossoblu. Nel 2020 l'ex presidente del Cagliari Calcio era stato condannato a due anni per violazioni paesaggistiche nell'ambito dell'inchiesta sulla realizzazione dello stadio Is Arenas a Quartu Sant'Elena (Cagliari). Assolto per non aver commesso il fatto dalla più grave accusa di peculato. Mentre sono stati assolti da tutti i capi di imputazione l'ex sindaco di Quartu, Mauro Contini e l'ex assessore ai Lavori Pubblici Stefano Lillu.

Nel 2015, il Cagliari torna a disputare le gare casalinghe al Sant’Elia, ma stavolta c’è la consapevolezza che si tratti di una soluzione provvisoria. Si fa concreta la possibilità di realizzare un nuovo stadio, specie con l’arrivo di Tommaso Giulini.

A dicembre di quell’anno inizia così l’iter, il primo passo è uno studio di fattibilità. La speranza era quella di avere una nuova casa per i rossoblu pronta per il centenario del 2020. Per intenderci, la speranza del patron Giulini era anche quella di conquistare l’accesso alle competizioni europee entro il centenario della società, invece il Cagliari ha ottenuto due retrocessioni e due promozioni in Serie A. Ma questa è un’altra (triste) storia. L’area identificata per la costruzione è da subito quella dello stesso Sant’Elia. Iniziano i primi rinvii, è chiaro che lo stadio non sarebbe stato pronto per il centenario. Nel 2017 il Sant’Elia è dichiarato definitivamente inagibile. C’è il rischio che il Cagliari giochi anche le gare casalinghe in trasferta. Per evitare questo scenario viene costruita, nel giro di un estate, un’altra struttura in metallo, stavolta non ad Is Arenas ma nei parcheggi del vecchio stadio Sant’Elia che viene ribattezzata Sardegna Arena (oggi Unipol Domus per motivi di sponsorizzazione). Ancora metallo, ancora strutture provvisorie.

Arriva il progetto stadio

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Nel 2018 arriva l’approvazione del progetto proposto da Sportium. Sappiamo cosa sarà il nuovo stadio Luigi Riva, una struttura polifunzionale da 25.000 posti, con possibilità di essere ampliata a 30.000. All’interno sarà ospitato un hotel da 122 camere con vista mare o sul campo di gioco. L’hotel aprirà sotto l’insegna Mövenpick del gruppo Accor. Sarà presente anche una terrazza con ristorante e piscina, con vista sul campo di gioco e sul litorale cittadino. Lo stadio avrà anche una SPA di 4.000 metri quadri, definita una “Urban Destination SPA” e la sua progettazione è stato affidato a BBSPA Italia mente la futura gestione è andata a Snow Group.

Sembra la svolta. 

Ma il COVID mette tutto in pausa. Passata la pandemia l’iter stadio si rimette in moto. Cagliari Calcio e Costim creano una New.co. per la realizzazione dello stadio.

Cosa è una NEWCO? é che compagnia è la Costim?.

 

La parola Newco è l’abbreviazione del termine “New Company“ . Il significato di Newco è quindi “nuova impresa”.

Questo termine generico viene utilizzato per tutte quelle società di nuova costituzione derivanti da un progetto di startup, spin-off da una ristrutturazione aziendale.

COSTIM è un Real Estate developer a connotazione industriale attivo sul territorio nazionale, holding controllata da Polifin presieduta da Fabio Bosatelli.

Un "real estate developer", è una persona o un'azienda che si occupa dello sviluppo di progetti immobiliari. Questo ruolo include una serie di attività che vanno dall'acquisizione del terreno alla costruzione e vendita di immobili. 

La newco, secondo gli accordi presi, otterrà una concessione di 50 anni sulla struttura, al termine dei quali questa tornerà di proprietà del Comune di Cagliari. I costi dell’opera inizialmente erano di circa 130 milioni, con un investimento pubblico di circa trenta milioni. Venti provenienti dalla regione e dieci dal comune di Cagliari. Nel 2022 i costi sono lievitati e si è resa necessaria una rinegoziazione dei finanziamenti che hanno dilatato i costi dell’opera. Ed è qui che negli ultimi anni si è creato un nodo.

Intoppi politici

Se nel 2019 dopo l’approvazione del progetto Sportium le cose sembravano filare lisce, dopo l’insediamento della Giunta Solinas e la pandemia, la Regione Sardegna ha deciso di vincolare il Cagliari Calcio e il Comune di Cagliari alla sottoscrizione di un accordo di programma. Ciò ha causato nuovi rallentamenti: le polemiche su opere che nulla avevano a che vedere con lo stadio hanno bloccato il programma la cui approvazione avrebbe sbloccato il finanziamento pubblico per lo stadio.

L’accordo, fortemente voluto da Solinas, legava la realizzazione dello stadio alla costruzione di alcune opere tra cui (quella che ha sollevato più polemiche) un nuovo ospedale unico per Cagliari che avrebbe dovuto prendere il posto di quelli già esistenti. Questa proposta è piaciuta a pochi, anche all’interno del suo governo, specie dopo alcune infelici idee di Solinas che propose di costruire lo stadio nell’area di A Su Stuggioni, lasciando spazio per un ospedale a Sant’Elia. Infatti, nell’estate del 2023, l'accordo è stato affossato dal Consiglio Regionale, grazie ad un voto segreto chiesto dall’opposizione. Alcuni Franchi Tiratori hanno votato con l’opposizione. Come detto, non era poco il malcontento anche all’interno della coalizione di centrodestra nei confronti della gestione Solinas. Alla fine, con un intesa programmatica, la maggioranza del centrodestra decide di gestire i vari progetti del bocciato accordo di programma unitariamente.

Franchi tiratori

 

Il termine "franchi tiratori" ha radici che affondano nella storia , precisamente durante la Rivoluzione francese, riferendosi a piccoli gruppi o individui che combattevano autonomamente, senza seguire gli ordini dell'esercito regolare. Questi combattenti, spesso nascosti, attaccavano il nemico con azioni di guerriglia. Il loro nome, "franc-tireurs", significa letteralmente "tiratori liberi", sottolineando la loro indipendenza dagli ordini militari tradizionali.

Con il passare del tempo, questa espressione è stata adottata anche in Italia. Inizialmente usata per descrivere comportamenti simili in contesti militari, la locuzione è transitata nel linguaggio politico e giornalistico nel corso del Novecento.

In politica, i "franchi tiratori" sono quei membri di un partito o schieramento che, approfittando del voto segreto in sedute parlamentari o altre votazioni importanti, scelgono di non seguire la linea ufficiale, influenzando così l'esito in maniera imprevista.

Il 2023 è stato un anno di battaglia politica per lo stadio. Ma finalmente, nel tardo autunno, si arriva allo sblocco dei finanziamenti. La regione ha stanziato per il progetto stadio circa 50 milioni. QUesti saranno divisi in varie tranche: la prima nel 2023 di 3 milioni, 15 milioni nel 2024, 12 nel 2025 e 20 nel 2026

A che punto siamo nel 2024

Il prossimo passo consiste nel rilascio della dichiarazione di impatto ambientale per la struttura, per la quale sono necessarie integrazioni tecniche richieste da Comune e Cagliari Calcio. Se non ci saranno ostacoli, ci vorranno ulteriori 60 giorni per ottenere l'approvazione finale dall'assessorato. Successivamente ci sarà la gara, organizzata dal Comune, per la verifica del progetto. Rispettando le attuali scadenze, la demolizione del Sant'Elia potrebbe iniziare nell'estate del 2025. I tempi della demolizione saranno un primo tassello in grado di dirci se riusciremo ad avere lo stadio in tempo per gli Europei del 2032

Tommaso Giulini ha sottolineato a Repubblica come dal 2017 ad oggi si è passati attraverso tre giunte regionali, ognuna con la propria visione circa lo stadio. Il bisogno di protagonismo delle varie giunte ha rallentato notevolmente il processo di progettazione. Inolte attualmente manca ancora il finanziamento di due terzi del progetto, che il patron del Cagliari spera di ottenere anche tramite debito oltre che attraverso finanziamenti privati.

Il problema, come ha sottolineato il presidente del club, è che le principali banche italiane non sono propense a finanziare progetti nel mondo del calcio a causa del rischio associato. Questo rischio implica che in Italia potrebbero essere costruiti solo pochi stadi se le principali banche non partecipano al finanziamento.

Stefano Melis, direttore dell'Area Business & Media del Cagliari Calcio, ha espresso frustrazione per il lento progresso nonostante gli investimenti nella progettazione.

L'obiettivo di avere lo stadio pronto per gli Europei del 2032 è chiaro, ma date le difficoltà riscontrate in passato nel realizzare nuove infrastrutture, sarà un'impresa impegnativa. Il 2024 sarà un anno cruciale per valutare se le tempistiche saranno rispettate, anche se c'è un certo scetticismo riguardo alla capacità delle istituzioni sarde di lavorare senza intoppi e trasformare i piani in azione.